URCA
Footy
I dati di realizzazione
• Peso scafo nudo monoscocca in
vetro 36 grammi
• Deriva 24
• Timone con asse, losca e
comando 6
• ballast 310
• Scafo completo di tutto con
appendici e vernice di fondo 87grammi
• Peso finito, verniciato e
lucidato 510 alla boa con armo da 14 dm2 con circa 60 cm di
albero.
Considerazioni dopo i test
Il nostro primo footy è stato
varato sabato scorso 25/9/10 e utilizzato in regata per la
prima volta domenica 26/9 ad Avigliana
Caratteristiche di progetto
La scelta rispetto al "box rule"
è stata di fare una barca un po' diagonale (circa 1 cm di
galleggiamento guadagnato in statica) che a barca inclinata
diventano quasi 3 (+10% lwl dinamico) ma con il timone a
sbalzo a poppa per mantenere il maggior braccio di leva
possibile con la deriva. Quindi lo scafo sta in asse sulla
box di stazza un po' "cabrato". Larghezza max circa 9 cm La
disposizione dei volumi mette il centro di carena circa al
53% della Lwl e mantiene la prua molto fine per ridurre
l'attrito dello scafo quando si apprua: l’obbiettivo di
questa scelta e` fare quasi una "prua rovescia" (tipo
multiscafo) che, nel momento in cui la coperta va in
immersione, non trascini giù tutta la barca ingavonandola
malamente. Il pre-setting statico (cioe` l'appoppamento di
progetto previsto) tiene la prua circa 6-8 mm più alta della
posizione del galleggiamento dinamico previsto in bolina. Il
resto si vede dalle foto, l’albero e` fisso (cioè ha una
sola poszizione longitudinale e non si pupo inclinare nel
senso prua –poppa) e la barca è risultata centrata senza
modificarne la posizione nè il piano velico. Per quanto
riguarda le centrature, la deriva ha il suo centro è un po’
(tanto) davanti al centro di carena (circa 8%) e il centro
velico ha un avanzo del 5% sempre rispetto alla deriva. Sono
valori estrapolati dal mio sistema di calcolo parametrico
con la barca nella posizione prevista di galleggiamento
dinamico, ma, data la (in)stabilita` ben nota sul beccheggio
delle footy, risultano solo “indicativi” per la
realizzazione. La barca ha mostrato una centratura
equilibrata e, a vele ben regolate in posizione di bolina,
si mette sul bordo e ci rimane seguendo le variazioni del
vento fin verso i 4 nodi, poi diventa leggermente orziera.
Per quanto riguarda il feeling forse un po’ di avanzo in più
sarebbe stato meglio, ma ho fatto ancora troppo poche prove
per verificarlo. Per quanto riguarda le andature portanti,
in poppa in particolare, la neutralità al timone è buona, ma
la tendenza all’appruamento è un po’ troppo marcata per i
miei gusti: in compenso, come previsto, anche con la coperta
a prua a filo galleggiamento la barca continua stabile in
rotta e senza rallentare in maniera visibile... però avrei
auspicato un mantenimento dell’assetto migliore grazie alla
idrodinamica Visto come poi nella realtà lo scafo si
comporta, in questo caso la previsione si è avverata al 50%
perchè naviga anche fuori assetto come previsto, ma ci va
troppo facilmente. A mio parere bisogna lavorare sulle forme
per farla stare un po’ più fuori. |
Le conclusioni
Il risultato in regata e stato
buono con 9 prove su undici vinte con distacco. Per quel che
ho potuto vedere il potenziale di bolina è disponibile al
80% con la barca sempre visibilmente più veloce della
concorrenza, mentre di poppa siamo forse al 50%
dell’ottenibile (pari prestazioni delle altre migliori
presenti). Quindi in condizioni di aria media e debole,
cioè quella per cui è stato progettato, è mediamente più
veloce; in condizioni di vento forte non so se manterrà
questo vantaggio avendo mostrato dei chiari limiti in poppa.
Quindi per ottenere uno scafo veramente all round occorre
lavorare ancora un po’.
Il progetto è una buona base,
ma perfettibile soprattutto perchè le previsioni
idrodinamiche di stabilità sul beccheggio non si sono
avverate in quanto le velocità basse probabilmente falsano
i vari conti fatti scalando anche i risultati ottenuti anche
su barche appena più grandi (50 cm). Probabilmente sarà
necessario ricorrere un po’ più alla idrostatica piuttosto
che all’idrodinamica per tenere l’assetto.
Sviluppi futuri
I prossimi esperimenti saranno
mirati a un leggero arretramento del bulbo per portare lo
specchio di poppa leggermente immerso in statica (adesso è
a zero) e vedere quanto questo giovi alla navigazione in
poppa. Questa considerazione nasce dalla constatazione che
tutte le altre footy sono assettate più appoppate, oltre ad
avere maggiori volumi a prua nella parte dello scafo emersa
in statica per ovviare a questo problema. I successivi
sviluppi ritoccheranno le forme dello scafo nella sezione
prodiera.
Saluti, Claudio Vigada - www.Progetto-urca.com |