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Maggio 2007 ©    

 

 

 

 

URCA Footy

 

URCA Footy

 

I dati di realizzazione

• Peso scafo nudo monoscocca in vetro 36 grammi

• Deriva 24

• Timone con asse, losca e comando 6

 • ballast 310

• Scafo completo di tutto con appendici e vernice di fondo 87grammi

• Peso finito, verniciato e lucidato 510 alla boa con armo da 14 dm2 con circa 60 cm di albero.

 

Considerazioni dopo i test

Il nostro primo footy è stato varato sabato scorso 25/9/10 e utilizzato in regata per la prima volta domenica 26/9 ad Avigliana

 

Caratteristiche di progetto

La scelta rispetto al "box rule" è stata di fare una barca un po' diagonale (circa 1 cm di galleggiamento guadagnato in statica) che a barca inclinata diventano quasi 3 (+10% lwl dinamico) ma con il timone a sbalzo a poppa per mantenere il maggior braccio di leva possibile con la deriva. Quindi lo scafo sta in asse sulla box di stazza un po' "cabrato". Larghezza max circa 9 cm La disposizione dei volumi mette il centro di carena circa al 53% della Lwl e mantiene la prua molto fine per ridurre l'attrito dello scafo quando si apprua: l’obbiettivo di questa scelta e` fare quasi una "prua rovescia" (tipo multiscafo) che, nel momento in cui la coperta va in immersione, non trascini giù tutta la barca ingavonandola malamente. Il pre-setting statico (cioe` l'appoppamento di progetto previsto) tiene la prua circa 6-8 mm più alta della posizione del galleggiamento dinamico previsto in bolina. Il resto si vede dalle foto, l’albero e` fisso (cioè ha una sola poszizione longitudinale e non si pupo inclinare nel senso prua –poppa) e la barca è risultata centrata senza modificarne la posizione nè il piano velico. Per quanto riguarda le centrature, la deriva ha il suo centro è un po’ (tanto) davanti al centro di carena (circa 8%) e il centro velico ha un avanzo del 5% sempre rispetto alla deriva. Sono valori estrapolati dal mio sistema di calcolo parametrico con la barca nella posizione prevista di galleggiamento dinamico, ma, data la (in)stabilita` ben nota sul beccheggio delle footy, risultano solo “indicativi” per la realizzazione. La barca ha mostrato una centratura equilibrata e, a vele ben regolate in posizione di bolina, si mette sul bordo e ci rimane seguendo le variazioni del vento fin verso i 4 nodi, poi diventa leggermente orziera. Per quanto riguarda il feeling forse un po’ di avanzo in più sarebbe stato meglio, ma ho fatto ancora troppo poche prove per verificarlo. Per quanto riguarda le andature portanti, in poppa in particolare, la neutralità al timone è buona, ma la tendenza all’appruamento è un po’ troppo marcata per i miei gusti: in compenso, come previsto, anche con la coperta a prua a filo galleggiamento la barca continua stabile in rotta e senza rallentare in maniera visibile... però avrei auspicato un mantenimento dell’assetto migliore grazie alla idrodinamica Visto come poi nella realtà lo scafo si comporta, in questo caso la previsione si è avverata al 50% perchè naviga anche fuori assetto come previsto, ma ci va troppo facilmente. A mio parere bisogna lavorare sulle forme per farla stare un po’ più fuori.

 

       

 

Le conclusioni

Il risultato in regata e stato buono con 9 prove su undici vinte con distacco. Per quel che ho potuto vedere il potenziale di bolina è disponibile al 80% con la barca sempre visibilmente più veloce della concorrenza, mentre di poppa siamo forse al 50% dell’ottenibile (pari prestazioni delle altre migliori presenti). Quindi in condizioni di aria media e debole, cioè quella per cui è stato progettato, è mediamente più veloce; in condizioni di vento forte non so se manterrà questo vantaggio avendo mostrato dei chiari limiti in poppa. Quindi per ottenere uno scafo veramente all round occorre lavorare ancora un po’.

 

Il progetto è una buona base, ma perfettibile soprattutto perchè le previsioni idrodinamiche di stabilità sul beccheggio non si sono avverate in quanto le velocità basse probabilmente falsano i vari conti fatti scalando anche i risultati ottenuti anche su barche appena più grandi (50 cm). Probabilmente sarà necessario ricorrere un po’ più alla idrostatica piuttosto che all’idrodinamica per tenere l’assetto.

 

Sviluppi futuri

I prossimi esperimenti saranno mirati a un leggero arretramento del bulbo per portare lo specchio di poppa leggermente immerso in statica (adesso è a zero) e vedere quanto questo giovi alla navigazione in poppa. Questa considerazione nasce dalla constatazione che tutte le altre footy sono assettate più appoppate, oltre ad avere maggiori volumi a prua nella parte dello scafo emersa in statica per ovviare a questo problema. I successivi sviluppi ritoccheranno le forme dello scafo nella sezione prodiera.

 

Saluti, Claudio Vigada - www.Progetto-urca.com

 
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