Il completamento del
progetto
Obiettivo 2 : miglioramento
della rigidezza strutturale e riduzione del peso mediante
forme ottimizzate per la rigidezza
Lo scafo, per come è concepito
non presenta superfici piane, ne angoli di sottosquadro, e
quindi potrà avvalersi della leggerissima costruzione in
monoscocca. Questo sulla AC120 darà piccoli vantaggi, ma
sopratutto dovrebbe permettere di chiudere lo scafo finito
con tutte le predisposizioni per gli altri pezzi, in circa
500 grammi di peso (300g nella versione AC100). Questo
dovrebbe permettere nella 120 di aggiungere almeno 300
grammi sul fondo dello scafo, da usare come massa di
bilanciamento. Questa massa, equivarrebbe a circa 30 grammi
posti nel bulbo, ma dovrebbe permettere di variare le
frequenze di beccheggio dello scafo e quindi migliorare il
comportamento dinamico della barca.
Nel caso della AC100, questa
costruzione monoscocca, dovrebbe permettere di realizzare
una barca con il Massimo peso previsto nel bulbo ma che stia
molto vicina ai 3 Kg di peso complessivo. Il vantaggio è
piccolo, maggiore sulla AC 100, ma non nullo.
Dal punto di vista
strutturale, la maggiore rigidezza derivante dalle forme
dello scafo, dalle speciali strutture in composito di
irrigidimento interno e dalla deriva ad alto modulo
realizzata con carbonio unidirezionale e il metodo Swanze
Castoldi di TD Model, dovrebbe garantire la massima
reattività in acqua e, soprattutto un’ottima stabilità nella
regolazione delle vele completato con alcuni dettagli
tecnici dedicati.
Obbiettivo 3 ottimizzazione
del piano velico:
a) Il fiocco con boma
pivotante integrale
Il sistema di boma pivotante è
una copia semplificata, alleggerita ed ottimizzata del
medesimo dispositivo usato su Urca For Record e Urca AC10
(prima versione). Il peso di questa meccanica è leggermente
superiore (20/30 grammi) a quello di un boma convenzionale
ed è similare a per alcuni principi a quello montato sul
classe M Scalpel di Walicki.
Offre il vantaggio di avere
non solo una maggiore superficie esposta del fiocco in
poppa, ma sopratutto di avere la possibilità di ingrassare
le vele nelle andature portanti grazie a effetti geometrici
indotti, e alla possibilità di introdurre semplici
meccaniche similari all’Auto-Ease cunnigam presente sulle
IOM.
Questo, unito alle altre
caratteristiche geometriche permette di aver un miglior
rendimento del fiocco in venti deboli e nel contempo di
generare più portanza a prua rendendo al barca meno
predisposta all’ingavonamento alle intensità massime di
vento.
b) Ottimizzazioni sul
controllo di forma della randa.
Le migliorie sul controllo
forma della randa sono legate ad alcuni dettagli
costruttivi.
Il primo e basilare è lo
spingi-albero integrato nella struttura dello scafo e nel
“coperchietto” di chiusura anteriore del pozzetto che
dovrebbero permettere un ottimo e micrometrico controllo
della flessione dell’albero.
Il secondo elemento è il boma
randa che è dotato di 2 regolazioni supplementari: il primo
è un semplice dispositivo micrometrico che permetterà di
variare il twist della randa all’apertura del boma e il
secondo è l’Auto-Ease cunnigam similare a quello presente
sul boma fiocco.
Questi due dispositivi saranno
coadiuvati da un terzo sistema di controllo di forma sulla
testa della randa che sarà gestito da semplice dispositivo a
cavetto di controvento regolabile che permetterà di gestire
forma e svergolatura della parte alta della vela.
Saluti, Claudio Vigada -
www.Progetto-urca.com -
11/02/2012 |